Il curioso caso di Benjamin Button e altri racconti by Scott Francis Fitzgerald

autore:Scott Francis Fitzgerald [Fitzgerald, Scott Francis]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822787545
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2024-03-13T23:00:00+00:00

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Erano le tre quando arrivarono a destinazione. L’accondiscen-dente e flemmatica Jasmine si addormentò subito appoggiata a un grosso tronco, mentre John e Kismine sedettero abbracciati a guardare il flusso e il riflusso della morente battaglia tra le rovine di un panorama che fino a quella mattina era stato un meraviglioso giardino. Poco dopo le quattro l’ultimo cannone antiaereo rimasto cedette con uno schianto metallico, e abbandonò la battaglia con una saettante lingua rossa di fumo. Benché la luna fosse bassa, videro le masse volanti volare in circolo sempre più vicine al suolo. Una volta che i piloti fossero stati certi che gli assediati non avessero più armi per difendersi sarebbero atterrati e il tenebroso e superbo regno di Washington sarebbe finito.

Con il cessare del combattimento la vallata tornò tranquilla. I tizzoni dei due aeroplani riverberavano come l’occhio di un qualche mostro accucciato a terra. Il castello era buio e silenzioso, bello senza luci come lo era stato alla luce del sole, mentre i rintocchi lignei della Nemesi riempivano l’aria di un lamento che ora cresceva ora diminuiva.

Fu molto dopo le quattro che udì dei passi sul sentiero che avevano seguito, e aspettò in immobile silenzio che le persone in cammino superassero il punto più alto da lui occupato. Nell’aria c’era una vibrazione che non era umana, e la rugiada era fredda; sapeva che presto sarebbe stata l’alba. John aspettò finché i passi non furono a distanza di sicurezza e non furono più udibili. Poi li seguì. A circa metà strada della ripida sommità gli alberi scomparvero e si ritrovò su un duro strato di roccia che ricopriva la montagna di diamante. Poco prima di raggiungere questo punto, rallentò allertato da un istinto animalesco che gli diceva che c’era qualcuno davanti a lui. Arrivato a un alto macigno, sporse la testa poco a poco al di sopra del bordo. La sua curiosità fu ricompensata; ecco cosa vide:

Braddock Washington era in piedi, immobile, stagliato contro il cielo grigio senza un suono o segno di vita. Quando l’alba spuntò a oriente, colorando la terra di verde dorato, la figura solitaria sembrò insignificante sullo sfondo del nuovo giorno.

Mentre John guardava, il suo ospite restò per un momento assorto in qualche imperscrutabile contemplazione; poi fece un segno ai due negri che gli stavano accosciati lì vicino di sollevare il carico che si trovava fra loro. Mentre si alzavano a fatica, il primo raggio di sole colpì gli innumerevoli prismi di un immenso diamante pregevolmente tagliato, e un radioso biancore si accese a illuminare l’aria come il frammento di una stella mattutina. I portatori barcollarono sotto il peso per un momento, poi i loro muscoli guizzarono, si irrigidirono e si indurirono sotto la lucida pelle madida di sudore e le tre figure restarono di nuovo immobili nella loro impotente sfida al cielo.

Dopo un istante, l’uomo bianco sollevò la testa e lentamente alzò le braccia per richiamare l’attenzione, come se invitasse una folla all’ascolto, ma non c’era nessuna folla, soltanto il vasto silenzio della montagna e del cielo, rotto dal flebile cinguettio degli uccellini tra gli alberi più in basso.

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